Sembra che Kodak abbia risolto il problema, ma si dovrà aspettare fine al primo quadrimestri 2008. Un'ingegnosa soluzione, che une un “color filter pattern” modificato e l’interpolazione via software, promette migliorare le prestazioni di una gran fascia di camere digitali. Funziona tanto per i sensori CCD come per i CMOS.
Come funziona
Quando si apre l'otturatore di una camera digitale, si proietta un'immagine nel sensore che converte la luce in un carico elettrico.
La maggioranza dei sensori utilizza il filtro di Bayer -un scienziato di Kodak -, dove la metà dei milioni di celle che conformano un oggetto si filtra per raccogliere il colore verde, mentre le altre due quarte parti si dirigono al rosso e l'azzurro. Un microprocessore ricostruisce, dopo, un segno a colori per ogni pixel nell'immagine finale.
Ed è precisamente questa possibilità di scattare fotografie nitide in ambienti con poca luce, che Chris McNiffe, (General Manager di Kodak’s Image Sensor Solutions group) considera una delle grandi sfide che affronta l’industria delle camere fotografiche. Che -per dire la verità-, finora ci hanno fregato un bel po’ di soldi, con camere costose nella maggior parte dei brand, che dopo fanno foto come questa…

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